Enciclopedia dell'illuminazione

In questa pagina abbiamo raccolto tutto ciò che vorresti sapere sulla luce. L’obiettivo è quello di rendere accessibili a tutti i concetti base che renderanno facile l’acquisto di prodotti di illuminazione indipendentemente dalla finalità di utilizzo. Scorrendo la pagina potrai trovare tutte le informazioni di cui hai bisogno, organizzate in ordine alfabetico, su concetti come il codice del colore, lumen, watt e molto altro ancora.

temperatura di colore della luce in kelvintemperatura di colore della luce in kelvin

Attacco

L'attacco è la base di una sorgente luminosa. Consente di collegare la lampadina all’apparecchio luminoso. Questo può variare in base alla tipologia della lampada. È necessario assicurarsi di conoscere la tipologia che si sta utilizzando. Il nome stesso della sorgente luminosa indica il diametro in millimetri. Ad esempio, l’attacco più diffuso nelle case è il E27. Il numero 27 in questo caso si riferisce alla larghezza dell’attacco di 27 mm. Gli attacchi GU4 e GU5.3 invece, presentano una distanza di 4 e 5,3 mm tra i pin.

Ballast

Un ballast, o reattore, serve sia ad alimentare le fonti di luce luci, che a impedire che ricevano troppa corrente. Alcuni tipi di illuminazione come i tubi fluorescenti e le lampade a scarica di gas hanno sempre bisogno di un ballast. Questo vale anche per alcune lampade a risparmio energetico PL e per le lampadine e gli apparecchi a LED. Esistono tre diversi tipi di reattori: ballast convenzionali (EM), ballast elettronici (HF) e driver LED.

Ciclo di vita e durata

Il ciclo di vita di una sorgente luminosa viene misurato in ore. Per un ciclo di vita nettamente superiore rispetto alla media si consigliano soluzioni a LED.

Classe energetica

La classe energetica indica l’efficienza energetica di un prodotto. Questa varia da A, il massimo, fino a G, il minimo.

Questa etichetta energetica è stata introdatta dal 2021 e, prima di allora, le classi di efficienza energetica erano leggermente diverse. Per leggere tutte le differenze fra la vecchia e la nuova etichetta energetica delle fonti di luce clicca qui.

etichetta energetica lampadinaetichetta energetica lampadina

Codice del colore

Il codice del colore è un numero costituito da due parti: l’indice di resa cromatica e la temperatura del colore. Spesso viene indicato nelle caratteristiche tecniche, nel nome stesso o nella confezione del prodotto. È costituito da tre cifre: la prima indica la resa dei colori; gli ultimi due numeri indicano la temperatura del colore. Ad esempio, un codice del colore può essere questo: 830, dove 8 si riferisce alla resa del colore superiore a 80 e 30 alla temperatura del colore di 3000K.

Corrente continua e alternata

La corrente può essere continua , o diretta, a 12V oppure alternata a 230V. Mentre le nostre prese della corrente sono a 230V, i prodotti luminosi possono funzionare sia con 12 che 230 V. Per esempio le lampade con attacco GU10 funzionano con corrente alternata 230V, mentre quelle con attacco G5.3 e GU4 con la corrente diretta 12 V. Tuttavia, un prodotto da 12 V non può essere collegato direttamente alla corrente elettrica. Per questo è necessario utilizzare un trasformatore che converta il voltaggio delle lampade da 12 a 230 V della presa della corrente.

Fascio luminoso: illuminazione d’accento o generale?

L’ampiezza del fascio di luce misurain gradi lo spazio illuminato da una fonte di luce. La scelta del fascio luminoso dipende da dove la lampadina verrà installata. Infatti le sorgenti luminose con un fascio di lcue ampio sono adatte per un’illuminazione generale, mentre quelle con un fascio luminoso stretto sono indicate per un’illuminazione d’accento e per mettere in risalto opere artistiche. Per soffitti alti si consiglia un fascio luminoso stretto; per quelli bassi, invece, si consiglia uno più ampio.

Indice di resa cromatica (CRI)

La classe energetica indica l’efficienza energetica di un prodotto. Questa varia da A, il massimo, fino a G, il minimo.

Questa etichetta energetica è stata introdatta dal 2021 e, prima di allora, le classi di efficienza energetica erano leggermente diverse. Per leggere tutte le differenze fra la vecchia e la nuova etichetta energetica delle fonti di luce clicca qui.

CRI fonti di luceCRI fonti di luce

LED

LED è l'acronimo di light-emitting diode, che significa diodo a emissione luminosa. L'illuminazione a LED funziona in modo diverso da quella tradizionale e quindi ha una durata maggiore, compresa fra 15.000 e 100.000 ore. Inoltre, con la tecnologia LED si risparmia fino al 70% sui costi energetici. I LED sono anche un'ottima scelta per l'ambiente, perché queste luci non contengono sostanze nocive e si possono riciclare.

Luce dimmerabile

L’aggettivo dimmerabile allude alla possibilità di diminuire l’intensità luminosa. Quando una lampadina viene attraversata dall’elettricità emette luce. Più elettricità passa, più luce viene prodotta. Quindi, quando si dimmera una lampadina si fa passare solo una piccola quantità di elettricità. Di conseguenza, la lampada risulta meno luminosa. Un vantaggio delle soluzioni luminose dimmerabili è quello di poter decidere la quantità di luce a seconda dell'occasione e dell'atmosfera che si vuole creare. Inoltre, riducendo l'intensità luminosa di una lampadina si consuma meno energia elettrica.

 

luce dimmerabileluce dimmerabile

Luce ultravioletta

Molte sorgenti luminose vecchie emettono luce ultravioletta. Questa può avere un effetto sbiancante sugli oggetti su cui viene puntata e, per questo motivo, può essere dannosa per il corpo umano e per l’ambiente. Nello specifico, non è adatta per un’illuminazione generale, negli uffici oppure gallerie d’arte. La luce ultravioletta può essere utilizzata per debellare i batteri nelle piscine e negli stagni ed è comunemente utilizzata anche nei solarium, nelle lampade antizanzare e in ambito scientifico. L’illuminazione LED al contrario, non emette raggi ultravioletti.

Lumen

Prima dell’arrivo delle lampade LED gli apparecchi luminosi venivano acquistati in base al wattaggio, in quanto era un indicatore dell’intensità luminosa del prodotto. Oggi però, la quantità di luce emessa da una sorgente luminosa viene misurata con i lumen e non più con i watt. Le soluzioni luminose moderne, infatti, sono molto più efficienti rispetto a quelle tradizionali. Nello specifico, il lumen è l’unità di misura del flusso luminoso emesso da un apparecchio luminoso in una direzione specifica. In sintesi, il lumen equivale alla luminosità.

Lux

Il lux è un’altra unità di misura della quantità di luce emessa da una sorgente luminosa. La differenza tra lumen e lux è che con il secondo viene preso in considerazione anche lo spazio illuminato.

Protezione IP & IK

Gli indici di protezione IP e IK indicano il livello di protezione del prodotto da agenti esterni. Nello specifico, IP si riferisce alla protezione dall’ingresso di getti d’acqua e polveri. Questa viene espressa con due cifre: la prima indica la protezione da corpi solidi come la polvere; la seconda, invece, misura la protezione da getti d’acqua. Quindi un IP66 ad esempio, offre una buona protezione sia dalla polvere che dai getti d’acqua. Le soluzioni luminose impermeabili sono consigliate per ambienti umidi o spazi all’esterno, dove è necessario il massimo grado di protezione. Un buon grado di protezione può essere IP65 e IP68. Per i bagni e ambienti umidi si consiglia un IP44.

L'indice di protezione IK, invece, misura la protezione da atti vandalici e da urti accidentali. Viene anch’esso accompagnato da un numero che varia da 0 a 10. Più alto è il numero, migliore sarà la protezione. 

RGB

La luce RGB (red, green, blue) può essere impostata su tutti i colori dell'arcobaleno, rendendo possibile scegliere e impostare colori di luce diversi. Puoi leggere ulteriori informazioni sulla luce RGB nel nostro articolo dedicato cliccando qui.

Smaltimento

Puoi riciclare le tue lampadine esauste o guaste gratuitamente, in quanto al momento dell’acquisto di un prodotto illuminante viene applicata una ecotassa sul prezzo di vendita che rende possibile riciclare poi il prodotto. Per farlo è sufficiente recarsi presso un punto di riciclo RAEE nei supermercati, farmacie, oppure cerca il contenitore Ecolamp più vicino a te. È importante riciclare le sorgenti luminose in quanto sono realizzate con materiali riutilizzabili. Altri invece hanno componenti pericolose. Le tecnologie illuminanti più vecchie come le lampade fluorescenti contengono mercurio e quindi, in caso di rottura sono dannose per l’organismo e l’ambiente.

Sensori

L’illuminazione con sensori integrati consente di illuminare spazi ampi dove non è necessario che la luce sia costantemente accesa. A seconda della tipologia di sensore, questo può essere sensibile al calore, movimento o luminosità nell’ambiente. Quando viene rilevato un movimento, ad esempio, la luce si accende in modo automatico. I sensori possono essere installati in apparecchi sia per uso interno che esterno e ne esistono vari tipi, ovvero:

illuminazione con sensoriilluminazione con sensori
  • Sensori ad alta frequenza: rilevano anche i movimenti minimi. Sono ideali per l’illuminazione di uffici, scuole e per aumentare il livello di sicurezza;
  • Sensori crepuscolari: sono sensibile alla quantità di luce presente in un ambiente e regolano di conseguenza l’intensità luminosa in modo automatico. Ad esempio, l’illuminazione viene accesa dopo il tramonto e spenta prima dell’alba;
  • Sensori di movimento: vengono installati in prossimità dell’area da illuminare dove rileveranno ogni movimento;
  • Sensori a raggi infrarossi passivi: percepiscono il movimento di persone e animali attraverso il rilevamento di calore.

Temperatura di colore della luce

La scelta della temperatura del colore della luce varia in base all’area di applicazione, in quanto contribuisce a influenzare la percezione che si ha di un ambiente. Ad esempio, una temperatura del colore tendente al caldo è ideale per creare un’atmosfera gradevole e accogliente. Una più verso il freddo, invece, è più adatta ad ambienti lavorativi in quanto favorisce la concentrazione. L’unità di misura della temperatura del colore è il Kelvin. Più basso è il valore, più calda sarà la luce. Più alta è la temperatura, più chiara e fresca sarà la luce.

Trasformatori

Non tutte le lampadine possono essere collegate direttamente alla corrente. Esistono infatti fonti di luce che funzionano a 12V e non possono essere collegate alla tensione di rete a 230V. Per queste lampadine serva quindi un trasformatore, che converte la corrente a 230V nei 12V necessari per quell'apparecchio. Si può scegliere tra due tipi di trasformatori: convenzionali ed elettronici. Se si vuore regolare l'intensità della luce delle lampadine a 12V, serve un trasformatore dimmerabile.

Voltaggio

Il Volt (V) è un'unità di misura utilizzata per indicare la quantità di corrente. La corrente della nostre prese elettriche è di 230V. Sebbene la maggior parte delle fonti di luce funzioni a 230V, alcune lampadine funzionano a 12V. In questo caso è necessario un trasformatore, come spiegato nella sezione dedicata ai trasformatori.

Watt

Il watt è l’unità di misura dell’energia consumata da un apparecchio luminoso. Prima dell’arrivo degli apparecchi a LED veniva preso in considerazione durante la fase d’acquisto non solo per misurare il consumo energetico, ma anche per misurare la luminosità del prodotto. Grazie all’elevata efficienza energetica dei LED, ora non vi è più una corrispondenza tra consumo energetico e luminosità. A parità di energia consumata, infatti, le soluzioni a LED hanno un’intensità luminosa superiore.


Gaia - Ultimo aggiornamento maggio 2023